[…] “Così adesso mi sento tutto bello pulito e non ci penso più e mi sembra di essere stato un bravo ragazzo che ha fatto il compito e che adesso finalmente può andare a giocare. Ed è quello che farò: cercherò di iniziare da capo, per quello che è possibile ricominciare da capo dopo aver guardato le cose fatte, con una certa melanconia, e dopo aver constatato ancora una volta che tutte le cose che si fanno sono sempre un po’ giuste e un po’ sbagliate, sono sempre e senza pietà legate ai tempi e alle condizioni nelle quali si immagina di farle e poi che tutti i pensieri e tutte le azioni sono sempre fragili, senza pietà. Basta toccare le memorie con mani appena un po’ pesanti che si rompono da tutte le parti.
O forse il problema è che non si dovrebbe mai girarsi indietro.”